mercoledì 15 ottobre 2025

 

Un caso di alterazione della scrittura testamentaria in persona affetta da Disturbo Bipolare con decadimento cognitivo. Incapacità di intendere e volere.

Nella mia pratica di Consulente del Tribunale di Monza sono stato nominato dal Giudice in qualità di CTU al fine di valutare la validità di tre testamenti effettuati nello stesso giorno dalla persona che ha voluto manifestare le ultime sue volontà,  recanti la medesima data, redatti presumibilmente in orari differenti con differenti beneficiari.  Come spesso succede, veniva messa in discussione la loro validità dai parenti esclusi dalle volontà testamentarie. In sostanza i parenti esclusi sostenevano che i tre testamenti non fossero stati scritti dalla de cuius o in alternativa, che viste le condizioni di salute la  stessa non fosse stata nelle capacità di intendere e volere nei momenti di stesura delle tre schede testamentarie.

Dalle cartelle cliniche recuperate presso i vari Enti ospedalieri dove la de cuius, ormai ultra ottantenne non acculturata, è stata più volte ricoverata, si evince la diagnosi di “Disturbo Bipolare con ripetuti episodi depressivi e maniacali anche con sintomatologia delirante e persecutoria”. Vengono inoltre segnalate alterazioni a livello cognitivo e anomalie del comportamento ma con momenti di lucidità e coerenza mentale.   

E’ bene ricordare che nonostante le indubbie e carenti condizioni di salute, ci possono essere  dei momenti o periodi della giornata, dove ci si trova in condizioni di capacità sia intellettive che volitive tali da essere perfettamente consapevoli dei propri atti e desideri che rendono   valide le proprie volontà riportate nello scritto testamentario.

Nel caso in esame dalle scritture riportate nei tre testamenti, si evince perfettamente che la de cuius fosse stata nelle condizioni di esprimere chiaramente le proprie volontà  in due dei tre testamenti, mentre nel terzo si evince una mancanza di lucidità mentale tale da mettere in dubbio la sua validità.

Difatti, come si può osservare dalle scritture riportate qui sotto, si notano una serie di significativi segni grafologici indicativi di uno stato mentale di capacità di esprimere le proprie volontà ed intenzioni consapevolmente.

Nei due testamenti che sono stati effettuati con una scrittura statica ed elementare in sintonia con le capacità di una persona poco istruita, si notano i seguenti segni grafologici a sostegno delle capacità di intendere e volere e che lo stato psicofisico della de cuius, nel momento della loro scrittura, non ha minimamente influito nel determinare le sue ultime volontà.

Precisamente, sono presenti i seguenti segni grafologici:

-          Aderenza ad un ipotetico rigo di base con sole lievi fluttuazioni che rientrano nella normalità per una persona ultra ottantenne non acculturata;

-          Chiarezza nella formazione delle lettere grammaticalmente leggibili;

-          Costanza nello spazio lasciato tra parole;

-          Costanza nello spazio tra le lettere nelle parole;

-          Mancanza di correzioni e ripassi significativi nelle lettere;

-          Simile altezza delle parole presente in ogni singola scritture dei due testamenti;

-          Robustezza del tratto grafico nonostante qualche tremolio dovuto all’età;

-          Simile spazio lasciato tra le righe senza eccessive ascendenze o discendenze.

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Immagine che contiene testo, calligrafia, Carattere, lettera

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Nella scrittura del terzo testamento sono inoltre presenti segni grafologici che fanno propendere per un’alterazione delle condizioni psicofisiche della de cuius dovute al suo stato di salute così come specificato sopra, e precisamente:  

 

-          Scrittura tortuosa con evidenti sali e scendi dal rigo di base anche all’interno della stessa parola;

-          Incapacità di tenere una linearità delle parole e lettere allineate alla base;

-          Evidenti frequenti correzioni e stacchi di lettere o parti di lettere;

-          Mancanza di uniformità dello spazio lasciato tra le righe.

 

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Questi ultimi segni grafologici  evidenziano una disposizione caotica e una perdita di coordinate spaziali. Infatti, oltre ad un’evidente fluttuazione delle lettere, la mancanza di capacità di tenere il rigo manifestata con continui sali e scendi di parole nel rigo e di lettere all’interno della stessa parola, le frequenti correzioni, i molti tremolii, la mancanza di continuità nel legare le lettere tra loro in sillabe o gruppi di più  lettere ma sono sempre staccate e solo ravvicinate, fanno propendere per una evidente regressione mentale ed un acclamato stato confusionale. Tali comprovate condizioni mentali possono certamente avere inficiato le idonee capacità intellettive e volitive nel momento della stesura della scheda testamentaria.