Nel mio lavoro di Perito e Consulente Psicografologo, capita frequentemente di incontrare colleghi/e che si sono formati ad una scuola di grafologia oggi presenti sul territorio italiano. La loro diversa impostazione ma soprattutto, la mancanza di una formazione di base in ambito psicologico o scientifico, porta spesso a situazioni di contrasto nella valutazione di scritti, firme, testamenti ecc..., oggetto di indagine grafologica. E' risaputo che la grafologia si basa su osservazioni empiriche e intuizioni isolate, senza avere il supporto di leggi che ne attestino la validità scientifica. Manca difatti, di un consolidato sistema di segni grafici e di un sistema psichico.
Per quanto abbiano scoperto e catalogato un buon numero si segni grafici, le varie correnti si differenziano non solo per il metodo di lavoro e nell'uso di una terminologia, ma anche riguardo alle norme fondamentali da seguire nell'analisi grafologica; manca una base scientifica, un denominatore comune che possa rendere valide e credibili le ipotesi che sono state formulate.
Mancano delle leggi universali che uniformino l'interpretazione della scrittura, eliminando le incertezze e i contrasti tra le diverse teorie.
E' solo grazie agli studi del prof. Marco Marchesan che ha dapprima messo in luce le contraddizioni della grafologia, è riuscito a trovare quel supporto scientifico e psicologico necessario per rendere attendibile e affidabile la grafologia. E' così nata la grafopsicologia o psicologia della scrittura.
Differenze tra grafologia e psicologia della scrittura
Grafologia e psicologia della scrittura si differenziano in base a quattro caratteristiche principali.
1- La grafologia non fa riferimento a un sistema grafico preciso, manca infatti di un coordinamento sistematico che permetta un'interpretazione esatta e si limita a raccogliere le osservazioni in modo empirico e frammentario, anche se, a volte, si vale di intuizioni acute e precise.
La psicologia della scrittura invece, si basa su un sistema grafico in cui sono decodificate organicamente tutte le particolarità grafiche corrispondenti, ciascuna a precise caratteristiche personali.
2- La grafologia non ha un riferimento psicologico univoco; i grafologi hanno ovviato a tale mancanza seguendo ora l'uno, ora l'altro indirizzo di psicologia sperimentale e di psicoanalisi.
La psicologia della scrittura utilizza un "sistema psichico" che spiega il meccanismo attraverso il quale un segno grafico proietta una tendenza psichica. Questo sistema rende possibile la descrizione dettagliata ed oggettiva della psiche nella sua struttura e nel suo dinamismo.
3- La grafologia manca di leggi sistematiche, alcuni grafologi hanno tentato di formulare delle leggi, che però sono risultate delle semplici e ovvie enunciazioni.
La psicologia della scrittura ha formulato una serie di leggi sull'espressività del segno grafico; queste leggi, accertate attraverso verifiche sperimentali, svelano il meccanismo in base al quale le caratteristiche della personalità si riflettono simbolicamente nella scrittura.
4- La grafologia non si è sempre interessata dei fondamenti fisiopsicologici.
La psicologia della scrittura ha indagato, in modo approfondito, il rapporto tra scrittura, sistema nervoso e psiche.
