Un caso di dissimulazione delle proprie firme
Non è mai facile stabilire i limiti che separano l'intenzione di imitare e simulare le firme altrui dalla volontà di effettuare le proprie firme con un aspetto dinamico grafico differente allo scopo di dissimulare la propria grafia.
Sempre più spesso capita di incontrare simili situazioni di firme apposte su documenti, contratti o fideiussioni che vengono maldestramente effettuate per poi disconoscerle. Un ultimo caso mi è capitato poco tempo fa.
Nominato dal Tribunale di Monza come CTU per una valutazione di due firme apposte su una fideiussione bancaria dove vedeva come parte attrice la medesima persona che le ha disconosciute.
A prima vista sembrava ci fossero elementi nella esposizione grafica e in parte nella dinamica di esecuzione, che potessero giustificare un tentativo di simulazione da parte della mano di un'altra persona. Successivamente, dall'analisi delle caratteristiche dinamico grafiche effettuato tra le firme autografe e le due firme in verifica, emergevano diverse incongruenze e contraddizioni nella gestualità utilizzata, che facevano sorgere dubbi meritevoli di ulteriore approfondimento necessario per non escludere il proposito dissimulatorio da parte della stessa persona che le ha disconosciute.
Difatti, gli aspetti principali per effettuare delle proprie firme con l'intento di disconoscerle successivamente, è quello di intervenire ponendo l'attenzione sul modificare la gestualità di quelle caratteristiche di facile imitazione come nelle iniziali maiuscole, nell'inclinazione degli assi delle lettere, le dimensioni, le forme, stacchi, omissioni di lettere, mentre si allenta l'attenzione nel prosieguo del tracciato con maggiore possibilità che emergano tratti salienti di maggiore identificazione della dinamica appartenenti al soggetto scrivente.
Nel caso in esame, troppe erano le contraddizioni tra il tentativo di dissimulazione nel cercare di confondere le caratteristiche della propria scrittura, con i molti segni coattivi, cioè di quei segni appartenenti alla propria automaticità scrivente che spontaneamente ed inconsciamente ugualmente emergevano rispecchiando la dinamica e grafica delle proprie firme autografe a dimostrazione e conferma di un intento dissimulatorio.
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